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The River

«Le Ribelli», 25, I, 2015.

Calmo, mite all’apparenza, là nella piana, e ancora giù, in una valle incassata, riflettevo nelle mie acque imperiosi massicci raddoppiandoli. Sulle mie rive, arbusti, simili a scheletri di animali preistorici, enigmi e quadri astratti, mi parlavano del passato e di ciò che era stato casa, nido, approdo d’ogni specie, visione che imparadisa.

Lungo le mie rive nascevano le cattedrali del progresso, e io giungevo qui, violento in questa gola, tra balze e salti, tra le bizzarrie di una natura amata.

Quand’ero fiume, accettavo le parole degli uomini senza giudizio, le trasportavo, raccoglievo, cullavo. Amato, corteggiato o depredato, concedevo al mondo refrigerio, ero tiepido ventre, antro che rigenera.

Quand'ero fiume, cantavo le profondità di Iside.

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