Giuliano Cardella
Tra gioco e inconscio. L’arte di Giuliano Cardella
Oggi scopriamo un microcosmo di forme, composizioni visive e messaggi arcani, usciti dall’immaginazione di un artista che, mentre crea, accoglie il mistero sorridendo.
Sulle tracce dell’arte, seguendo il filo invisibile delle coincidenze e degli incontri fortunati, giungiamo in quel di Lumezzane (Br), in Casa Cardella: luogo dove gli oggetti si trasformano, si uniscono e plasmano per ridefinire un universo colorato e armonico, ricco di suggestioni e spunti sottesi. È qui che Giuliano Cardella vive e crea, in uno spazio artistico che evolve grazie ai guizzi di un estro giocoso e alle intuizioni di un’anima sensibile.
Siamo ospiti di una casa che sembra fluttuare nel tempo perché ripesca dal passato oggetti, materiali, carte odorose di memorie, ricordi sottratti alla dimenticanza, colorandoli di nuova vita e facendoli dialogare con una sensibilità contemporanea, attenta alle espressioni e ai messaggi, spesso cifrati, della nostra epoca. Qui anche il kitsch è ben accolto, ma trasfigurato nel gioco estetico e umoristico da una fervida immaginazione.
Lasciarsi rapire dalle opere di Giuliano non è difficile: immediate e remote, giocose come le creazioni di un bambino e misteriose come i messaggi dell’inconscio, ci riportano alla nostra natura più ingenua, sollecitando al contempo il nostro gusto estetico e il desiderio di scavare oltre l’immagine e la materia, suggerendoci di indagare più a fondo. Il tutto, grazie a una raffinata essenzialità del segno e della composizione.
Disegni, installazioni e sculture risultano così familiari e inaccessibili al tempo stesso, portando con sé tracce di mondi istintivi e attingendo alle nostre profondità, dove nulla è certo e definitivo, ma tutto è vivo e vociante. Un gioco di missaggi, sovrapposizioni e, spesso, sottrazioni, allo scopo di levare ciò che risulterebbe esplicativo o, viceversa, aneddotico, per dare spazio al noumeno e a ogni genere di interpretazione.
Nei disegni e dipinti, poche ed essenziali le pennellate, spesso su quei vecchi fogli contabili che sanno di storia, a volte con inserti e collage. In altri casi è l’incisione, o la graffiatura, su tavola a tracciare i contorni (che contorni non sono) dell’immagine. Oppure è il décollage a trasfigurare l’oggetto, a condurlo a una metamorfosi, proprio come l’usura quotidiana o la corrosione dovuta agli agenti atmosferici mutano le superficie attraverso gli indelebili segni del tempo. Altrettanto evocativo è l'uso della parola che compare, ora a caratteri cubitali ora in versione minuta, nitida o quasi occultata, come una folgorazione, un lampo, portando l’eco di pensieri arcani.
Ossimori, contrasti e armonie. Lo stampo di vecchi caratteri tipografici, le tracce stilizzate e quelle cifre e formule criptiche, sfuggenti alla comprensione, tra cancellature e sporcature, traducono un’impressione di leggerezza e profondità. È un gioco-serio destinato a portare a galla l'irrazionale, con quel grado d’incompiutezza di ciò che è puramente evocato, colto nel suo bozzolo progettuale e, proprio per questo, intensamente ispirato.
Mondi della possibilità, quelli di Giuliano: pagine neutre disponibili ad accogliere la nostra immaginazione e, al tempo stesso, a far riaffiorare in noi immagini e significati provenienti da chissà quale ricordo, pensiero o fantasia recondita. Composizioni che si offrono alla visione senza palesarsi del tutto, insondabili agli occhi e alla mente, come afferma lo stesso artista: «Mi piace guardare a un mio lavoro concluso e avere la sensazione di non essere io stesso in grado di afferrarlo completamente, di cogliere tutti i suoi possibili significati, proprio come uno spettatore che lo guarda per la prima volta. I miei sono lavori in continua trasformazione».
Giuliano, Diplomato in Arti Applicate presso l’Istituto d’Arte di Castelmassa (RO), ha al suo attivo numerose Mostre personali e collettive e riconoscimenti ufficiali in ambito nazionale. Molte delle sue opere figurano all’interno di collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero (Olanda, Stati Uniti, Spagna, Germania, Giappone, Gran Bretagna), alcune, sono in esposizione permanente a Milano (Galleria d’Arte Contemporanea “Memoli”) e a Roma (Takeaway Gallery). In questi giorni, parte della sua produzione artistica è visibile presso lo Studio di Giulia Piasini, in via Battaglie 55, a Brescia.
Noi di Nèura Magazine ci addentriamo nei suoi mondi, tra visioni giocose e messaggi inafferrabili, in attesa di raggiungere Giuliano a Londra: dal 25 giugno, presso la Saatchi Gallery, alla prima edizione della Start Art Fair: Fiera internazionale d’Arte Emergente, volta a promuovere giovani talenti artistici in tutto il mondo. Giuliano è stato selezionato, insieme ad altre sette promesse, dallo Studio Pivot di Roma, (a sua volta prescelta dal comitato della Start Art Fair come una delle due rappresentanze italiane all’evento) giovane (non)galleria “senza dimora” che sostiene il valore partecipativo e di condivisione dell’arte tramite il confronto e la contaminazione di talenti provenienti da ogni dove.
Giuliano Cardella
Studio e Galleria d’arte: via della fonte, 13 - 25065 Lumezzane (Brescia)
Mail:
http://www.giulianocardella.com/contatti.php
Studio Pivot: http://www.s-pivot.com/
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